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RAGIONARE CON I PIEDI

Per la buona riuscita di un giardino, è vantaggioso progettarlo immaginando di percorrerlo: i piedi insegnano!

1 ott 2021 Progettazione - Tempo di lettura: min.

Busto Arsizio Varese

È noto a tutti i progettisti che i percorsi che attraversano un parco o un giardino devono essere logici e razionali: ossia, devono portare da qualche parte e non nel nulla, devono indurre a camminarci sopra invece di "tagliare" nel prato, devono permettere passi comodi e sicuri. Tracce di usura del prato per calpestio in vicinanza dei percorsi segnati sono spesso sintomi di grossolani errori di progettazione.

Sono casi a parte i giardini giapponesi, dove si sommano altre esigenze, psicologiche e filosofiche, a quelle nostrane e più prosaiche del semplice andare da un capo all'altro del giardino. È il caso, ad esempio, dei percorsi chiamati tobi-ishi (in inglese stepping stones), che attraverso un piccolo giardino (roji) portano a una chashitsu (sala da tè).

Non a caso ho citato all'inizio i percorsi che attraversano e non genericamente i percorsi. Sono infatti gli attraversamenti a concentrare maggiormente su di sé le attenzioni progettuali. Eppure i sentieri possono non solo attraversare un giardino, ma anche circoscriverlo. Un sentiero che si snoda lungo il perimetro del giardino consente di passeggiarvi più a lungo e in questo modo dilata lo spazio, anche perché può offrire una pluralità di visuali, sia interne che esterne (si veda anche https://www.guidagiardini.it/articoli/sul-lettino-dello-psicologo).

Un altro fattore che balza all'attenzione se si "ragiona con i piedi" è la pendenza del terreno. Una pendenza accentuata rende scomodo camminarci sopra e, se ci sono bambini o ragazzini, impedisce loro di godere di uno spazio dove tirare quattro calci a un pallone. I piedi, di adulti o bambini che siano, gradiscono decisamente di più degli spazi piani che in pendenza, il che suggerisce di creare terrazzamenti tra muretti di contenimento. I terrazzamenti, oltre che agevolare la percorrenza, se ben concepiti costituiscono anche elementi di grande pregio estetico e valorizzano notevolmente il giardino (si veda anche https://www.guidagiardini.it/articoli/quota-cento). Assieme ai terrazzamenti occorre pensare anche a scale e rampe per superare i dislivelli.

Le scale devono avere alzata e pedata di altezza e profondità tali da renderne agevole la percorrenza. Se si sviluppano prevalentemente in altezza, il fattore più importante è l'alzata, che non deve essere eccessiva. Se invece richiedono gradini lunghi e bassi, per estendersi in lunghezza, la pedata dovrebbe consentire un numero dispari di appoggi su ciascun gradino, per poter superare l'alzata alternativamente con l'una e l'altra gamba.

Le rampe sono utili per il trascinamento di oggetti e attrezzi, a cui i gradini sarebbero di ostacolo. È il caso, ad esempio, delle biciclette e dei tosaerba. Naturalmente, nulla osta a che due livelli siano collegati sia da una scala che da una rampa, affiancate o distanti.

Estendendo il concetto di piede a quello di zampa, val la pena di ragionare un poco sugli spazi dedicati ai cani, soprattutto nei parchi pubblici. I cani, specie se molto giovani, hanno bisogno di correre: le aree dedicate a loro nei parchi, di forma compatta e grosso modo rettangolare, non consentono lunghe corse. Sarebbe probabilmente meglio destinare ai cani settori lunghi, anche se relativamente stretti, del parco o del giardino, instradandoli in percorsi dove possano sfogare tutta la loro esuberanza.

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