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La potatura è un'arte, parola di esperto

Sapere come potare e conoscere il giusto periodo dell'anno è importante per non arrecare danno alle piante e conservare il verde, parte del nostro patrimonio ambientale.

11 nov 2013 Le ultime sui giardini - Tempo di lettura: min.

Castiglione della Pescaia Grosseto

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Importante potare con amore e non solo capitozzare una pianta. Foto di Wikipedia
Sono essenzialmente due i periodi dell'anno in cui è possibile eseguire le potature di piante: inverno e tarda primavera/ estate. A seconda della specie, della vitalità e del tipo di risultato che si vuole ottenere è opportuno scegliere un periodo piuttosto che l'altro e affidarsi a dei professionisti.

La potatura delle piante è una pratica colturale importante e delicata

Non è sufficiente saper maneggiare una cesoia o una sega per praticarla. Gli effetti negativi di una potatura sbagliata, compresi gli errori tecnici di taglio, che deve essere netto, obliquo, fatto con attrezzi ben affilati, sterilizzati, danneggiano la pianta e spesso producono guasti irreversibili, così come potare nel momento sbagliato può compromettere la vitalità della pianta.

Il bravo giardiniere sa valutare il momento giusto

In realtà, mi sembra corretto affermare che è compito dell'arboricoltore quello di saper individuare il momento più opportuno della potatura per la salute della pianta. Questo vale non solo per gli alberi adulti o anziani, o per le piante che presentino segnali di sofferenza, ma anche per le piante più giovani che debbono potersi sviluppare al meglio possibile, nel rispetto delle loro specifiche caratteristiche e con la chiara previsione delle loro successive e peculiari fasi di sviluppo, al fine di condizionarne i risultati produttivi, qualitativi ed estetici.

Per le piante di alto fusto meglio l’inverno

In linea di massima gli interventi di potatura più significativi sulle piante ornamentali sono consigliabili durante il riposo vegetativo invernale, quando stasi e freddo tengono lontane le infezioni, l’attacco di parassiti, le patologie fungine, sebbene ci sia da tenere conto di ulteriori numerose variabili che non possono essere sintetizzate in poche parole. Limitando al minimo, citerei, ad esempio, i fattori di natura ambientale come la temperatura, la latitudine e poi lo stato di salute in relazione alle attività della pianta, alla sua struttura, ai suoi meccanismi biologici e fisiologici. Tecnicamente con una corretta potatura va asportato non più di 1/3 del volume della chioma dell'albero.

Le potature migliori sono quelle che non si vedono

Queste richiedono maggiore impegno di tempo ed un elevato livello di professionalità con il risultato che, pur avendo eliminato parti troppo fitte, pesanti, danneggiate della pianta, ne hanno rispettato l’equilibrio, il portamento naturale, , l’aspetto originario della chioma. E’ fondamentale, quindi, non affidarsi al primo venuto, ma assicurarsi di avere a che fare con un giardiniere professionista, aggiornato ed esperto. Capita spesso di assistere a potature fatte con troppa superficialità da personale non qualificato; lo stesso che cercherà di rimediare con ripetute potature a scelte sbagliate di specie arboree messe a dimora in spazi non adeguati, ai problemi di giardini sovraffollati e asfittici creati da incompetenti che non hanno tenuto conto degli effetti dello sviluppo delle piante messe a dimora.

Non tagliare a caso per rinforzare

Preparazione ed esperienza sono attributi essenziali per esercitare correttamente qualsiasi professione. Il potatore professionale, oltre a possedere una tecnica, conosce e rispetta le piante. Diffidate da chi rende le cose troppo facili e vi consiglia grossi tagli “perché così la pianta si rinforza”: Questo è falso, tecnicamente e scientificamente infondato.La capitozzatura è una tecnica per lo più dannosa che consiste nel praticare tagli drastici sulle branche rimuovendo quasi totalmente la chioma dell’albero, mettendone in serio pericolo la salute, la sopravvivenza e la stabilità.

Potare male significa fare dei danni alla pianta

I danni cagionati alla pianta arborea dalla capitozzatura indiscriminata, tra cui i più gravi sono lo squilibrio ormonale, la crisi energetica, la possibile perdita di ancoraggio al suolo anche se, apparentemente la risposta è quella di una produzione di getti tanto forti e vigorosi (succhioni) quanto innaturali e squilibrati, si protraggono per molti anni e riducono l’aspettativa di vita della pianta. Alla fine la capitozzatura, anziché limitare gli interventi di manutenzione nel corso degli anni, determina alterazioni gravi cui va dedicata la massima, costante attenzione e quindi è ben lontana dal rappresentare un rimedio economicamente valido per il contenimento della spesa nell’ambito della manutenzione del verde. Si sconsiglia vivamente la pratica della capitozzatura e debbono essere sfatate alcune radicate credenze, prive di qualunque fondamento agronomico, secondo le quali, ad esempio, una forte potatura fortifica e rinvigorisce gli alberi. Questi aspetti, insieme ad altri contraddistinti da certezze spesso troppo disinvolte o, addirittura, sconsiderate dovrebbe mettere in guardia rispetto alla reale preparazione ed abilità di chi, attraverso lo studio, l’approfondimento, la pratica, si accosta con rispetto e cautela ad una materia che conosce e ne sa ponderare, a secondo del caso, le difficoltà.

Gli enti pubblici tagliano a caso per risparmiare

Sovente il cattivo esempio viene dato dagli enti pubblici che, in molti casi - ci dicono le statistiche - nell’appaltare lavori di giardinaggio si affidano a ditte professionalmente non qualificate. Il risultato sta sotto gli occhi di tutti: capitozzature indiscriminate, cimature, tagli distruttivi. D’altra parte una capitozzatura, apparentemente, richiede pochissimo tempo, mentre un taglio ragionato è più impegnativo, quindi, nell’immediato, costa di più e su tutto prevale sistematicamente l’aspetto economico.

La buona gestione del verde aiuta l’ambiente

Per quello che appare manca la visione del medio-lungo termine e non è valorizzato l’aspetto della funzione estetica, funzionale, igienica delle piante, capaci di depurare chimicamente l’atmosfera, di fissare polveri e gas tossici, di costituire uno schermo acustico, di regolazione termica, di depurazione batteriologica dell’aria. Importanti addetti al settore del verde ci fanno notare che in Paesi più evoluti del nostro la politica del risparmio energetico include un forte interessamento per il verde sia pubblico che privato e di questo profilo è protagonista la programmazione e la gestione dei parchi e giardini anche privati che è istituzionalmente regolamentata. In effetti, tenendo conto degli importanti, insostituibili benefici che le piante donano all’umanità, non si capisce perché non venga incentivata con sgravi fiscali di “risparmio energetico” anche la realizzazione di nuovi impianti a verde. Questo messaggio è di importanza primaria in tutti i suoi contenuti. Intanto se vi fossero precise e razionali regolamentazioni cui rifarsi per la formazione e gestione del verde pubblico e privato, non assisteremmo con sgomento alla manifestazione di violenza umana cui le piante vengono assoggettate con l’aggiunta di una pessima resa estetica ed ambientale. Se venisse attribuito il giusto valore al verde, gli impianti di giardino dovrebbero essere incentivati almeno quanto le opere di edilizia.

I vari tipi di potatura:

Sintetizzando al massimo si può parlare varie tecniche e di tipi di potatura più congeniali agli alberi:

  • Potatura di riforma o di ristrutturazione: praticata quando sorge l'esigenza di variare la forma di un albero, ritenuta non più idonea ai fini produttivi o ornamentali.
  • Potatura di ringiovanimento: praticata con l'intento di rinnovare le piante ormai vecchie, con una drastica riduzione dei rami, al fine di ottenere nuovi getti che sostituiranno le branche invecchiate.
  • Potatura di risanamento o rimonda: intervento che non risponde a precise regole, condotto con modalità diverse in relazione allo stato di degrado della pianta e che ha lo scopo di eliminare le parti della chioma disseccate, spezzate o irregolari o attaccate da specie parassite.

E alle piante arbustive e da frutto, diversificando tra:

Potatura di allevamento o formazione, finalizzata a conferire la forma e la impostazione ottimale alle giovani piante nei primi 2/3 anni, correggendone i difetti, per ottenere un aspetto ornamentale e funzionale rispondente alle migliori caratteristiche della loro specie e, una volta che la vegetazione è distribuita in modo armonico, lasciarne libero lo sviluppo intervenendo solo per eliminare rami troppo vigorosi, mal disposti, in competizione con i rami vicini.

Potatura di mantenimento o produzione: praticata sulle piante adulte con l'intento di favorire lo sviluppo dei rami che portano fiori e/o frutti per migliorarne la qualità e per mantenere nel tempo il giusto equilibrio tra l’attività vegetativa a e la capacità produttiva della pianta. I tagli dovranno essere più o meno energici in rapporto alla prevalenza di una o l’altra delle due attività.Nella Potatura di produzione è fondamentale conoscere su quali tipi di ramo le varie specie fruttificano.

La potatura delle piante da fiore deve essere fatta solo a fioritura avvenuta

Gli arbusti da fiore: Ortensia,Forsythia, Azalea, Kerria, Weigela, Prunus, fanno fiori su rami vecchi o dell'anno precedente, e vanno perciò potati con attenzione. Mentre Rose, Buddleia, Fuchsia devono essere potate basse in inverno, se si vogliono avere rigogliose fioriture.Alcuni arbusti da fiore richiedono un bel taglio subito dopo la fioritura di Febbraio-Marzo che consente loro lo sviluppo, durante tutta la stagione, dei nuovi rami destinati a fiorire l'anno successivo. Se vengono potati in inverno perdono il 90% della loro fioritura.A esempio non vanno toccati in inverno rododendri e azalee, camelie e gardenie se non si vogliono sacrificare tutti i boccioli preparati nell'anno precedente.Una rosa non potata, invece, diventerà sempre più allungata, e porterà fiori su rami sempre più alti, fino ad indebolirsi e a fiorire meno.Per migliorare la qualità della fioritura, per ottenere particolari effetti di fogliame molti arbusti possono essere potati anche frequentemente. Deve potare solo chi sa come e quando farlo.

La potatura delle conifere

Si può affermare che, se generalmente la potatura delle piante deve essere fatta solo quando è necessario e con modalità attente e caute, per le conifere vi sono regole ancora più restrittive.Io mi sentirei di affermare che la potatura delle conifere è da evitare quanto più possibile.Le conifere, infatti, hanno scarse o nulle capacità di reazione agli interventi cesori e rischiano di restare visibilmente mutilate o snaturate nella loro forma originale a seguito di potature errate.Quando necessario, il periodo più idoneo per la potatura è quello tardo invernale, in cui il soggetto è in riposo vegetativo, evitando le giornate di freddo eccessivo con il rischio di gelate.Solo per operazioni di rimonda e spalcatura di rami secchi o ingombranti non vi sono limitazioni stagionali.

Le potature delle piante erbacee fiorite

Sono piante generalmente resistenti e la loro potatura tende essenzialmente ad ottimizzare i risultati estetici delle specie vegetali a fiore. E’ consigliabile effettuare una pulizia invernale della vegetazione per eliminare le parti morte o marcescenti, utilizzando attrezzi da taglio per evitare di estirpare o danneggiare le piante.All’inizio della primavera, per agevolare la fioritura, è molto utile cimare le piante tagliando la parte superiore dei rametti, appunto, prima della loro ripresa vegetativa. In questo modo viene favorita la formazione “a cespuglio” che produrrà fioriture più abbondanti.

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