Il compost si crea a partire dalla decomposizione della materia organica per trasformarsi in terra e nei nutrienti che fanno sì che il suolo continui ad essere produttivo. È un processo che la natura ha realizzato durante milioni di anni per nutrirsi e rigenerarsi, e che continuerà a fare. Il compost si può fare in casa in una maniera pulita, sicura ed efficiente, anche dentro le mura di casa, se non si dispone di uno spazio adeguato all’esterno, senza temere i cattivi odori.
Bisogna mischiare i residui organici freschi (bucce della frutta o della verdura) con residui organici secchi (foglie secche, resti delle potature, carta, cartone o terra). È necessario che ci sia umidità e che l’ossigeno circoli. È utile collocare i residui freschi e secchi in strati alterni, simulando un sandwich, collocando lo strato dei residui secchi sempre in superficie. Esistono varianti del processo che permettono di agevolarlo aggiungendo i c.d. lombrichi da compostaggio o con un approccio mirato a tipi di residui specifici (come quello che si utilizza in una fossa biologica a secco). In tutti questi processi si cerca di trasformare i residui organici in un materiale che possa essere restituito alla terra per apportare nutrienti e struttura affinché il suolo continui ad essere fertile.
1) Trovare lo spazio adeguato: Per ottimizzare si possono acquistare contenitori specifici per il compost che permettono di proteggerlo da insetti e vermi indesiderati, isolarlo dalle condizioni climatiche e separare lo spazio del compost dalle altre aree.
2) Essere costanti nel processo, giacché si richiede di investire del tempo nella separazione dei rifiuti, nel conservarli e nel prepararli per andare poi ad alimentare il compost. I residui si producono giornalmente.
Il processo è semplice e vi sono benefici diretti, come quello di diminuire drasticamente la spazzatura che si produce in casa e avere al tempo stesso una fonte costante di fertilizzante naturale per nutrire le piante.
Però oltre a questo ci interessano i benefici indiretti, relativi al massimo sfruttamento delle risorse, evitando gli sprechi, e a prenderci la responsabilità delle nostre azioni e dell’impatto di esse sull’ambiente. È così che l’organizzazione e la realizzazione del compost si trasforma in uno stile di vita.
Nei processi di smaltimento tradizionali i materiali si mescolano ed esistono processi di compattazione per rimuovere l’aria e per risparmiare spazio. Ciò genera un ambiente senza ventilazione, in cui la materia organica, nel decomporsi, genera metano, un gas ad effetto serra e, inoltre, si generano liquidi acidi che penetrano nel suolo contaminando le falde acquifere.
Se una famiglia fa il compost mantiene fuori dalle discariche circa 600kg di residui all’anno, che si trasformano in materiale fertilizzante con enormi benifici ambientali.
Come dice Joseph Jenkins nel suo libro “The Humanure Handbook”
Se qualche volta ti è venuto in mente di fare il compost e non sai come iniziare, non preoccuparti! Il processo è più facile di quanto credi, la parte più difficile è la tua volontà di iniziare. Deciditi! Fai il compost e ti piacerà!