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Come migliorare il rendimento delle coltivazioni con un biostimolante

Kaitosol® è uno dei prodotti più innovativi sul mercato. Non contiene nessun tipo di prodotto chimico nocivo o composti geneticamente modificati.

15 gen 2014 Le ultime sui giardini - Tempo di lettura: min.

giardini
foto: Vivai De Nicolo
I biostimolanti sono sostanze che migliorano la crescita di tutti i tipi di piante e coltivazioni e Kaitosol® è uno dei più innovativi sul mercato.

Che una coltivazione risponda positivamente alle nostre cure dipende da molti fattori che, in generale, si controllano senza molti problemi o con prodotti specifici o utilizzando le tecnologie. Però esistono delle sostanze, chiamate biostimolanti, che migliorano in maniera notevole il rendimento di tutti i tipi di piante e coltivazioni.

Per esempio Kaitosol® è uno dei più innovativi sul mercato del giardinaggio. Il suo componente principale è l’ ActiveChitosan, una molecola che si compone di estratti di gamberetto e di diverse piante, che non contiene nessun tipo di prodotto chimico nocivo o composti che siano stati geneticamente modificati. Si tratta dunque di un biostimolante completamente naturale.

Questa caratteristica e il fatto che sia solubile in acqua permette che possa essere utilizzato all’inizio e durante la vita reale della coltivazione -a seconda del tipo-, semplicemente spargendolo in modo manuale o meccanico o, in alcuni casi, attraverso un’applicazione diretta sul terreno attraverso un sistema di gocciolamento.

Come funziona Kaitosol®

Il prodotto, che è stato sviluppato dall’Università di Cambridge, presenta una struttura migliore rispetto ad altri biostimolanti, perché si tratta di un composto molto attivo.

Cospargendolo sulla pianta in questione crea una cappa altamente nutritiva che agisce durante un lungo periodo di tempo. In questo modo si rafforza il sistema di difesa della pianta -agisce come una barriera naturale contro gli agenti esterni- e, allo stesso tempo, somministra nutrienti naturali come la vitamina C o il potassio.

Inoltre favorisce una riduzione del tempo della crescita e per questo può risultare interessante soprattutto nel caso di alberi da frutta e coltivazioni estensive -in cui già è stato provato- come per esempio il riso, la soia, la canna da zucchero o fragole, arance, ciliegie, kiwi e in tutti i tipi di ortaggi e coltivazioni da serra.

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