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Chioschi di cibi e bevande per la manutenzione dei parchi

La cura dei parchi pubblici in Italia rappresenta una vera e propria piaga sociale e culturale in tutta la penisola. Per questo in alcune città si è pensato a un sistema alternativo per provvedere alla manutenzione del parco.

4 ott 2012 Le interviste di Guidagiardini.it - Tempo di lettura: min.

giardini
Giardino di Treviso

La cura dei parchi pubblici in Italia rappresenta una vera e propria piaga sociale e culturale in tutta la penisola, senza distinzione di regioni: in ogni parco, infatti, tutti i cittadini lamenteranno la presenza di immondizia, prati incolti, panchine utilizzate come letti e pochissimi cestini, fra l’altro, stracolmi.

Per far fronte al degrado che accomuna pressoché tutti i parchi verdi italiani, lo stato ha cercato di arginare il fenomeno con varie iniziative, fra cui, quella che doveva garantire maggiori risultati doveva essere il programma Punto Verde Qualità, un sistema di riqualificazione ambientale della penisola per recuperare le aree verdi abbandonate a se stesse o interessate da procedure di esproprio in sospeso. Tali aree verdi sono state concesse attraverso bandi pubblici a società private per realizzare parchi curati e favorirne la rinascita.

Nonostante l’intento fosse buono ancor oggi non è possibile parlare di un’avvenuta riqualificazione degli spazi in questione, con il risultato che a crescere non è stata la qualità delle aree, ma il numero dei reclami presso gli organi comunali.

A fronte del problema, una soluzione alternativa arriva dalla città di Genova il cui Municipio riprende l’impianto base del progetto Punto Verde, adeguandolo al contempo alla delicata situazione di crisi: essendo la manutenzione delle aree verdi un’operazione economicamente consistente, viene proposto un innovativo progetto, per il quale, verranno allestiti dei chioschi adibiti alla somministrazione di cibi e bevande, ma che dovranno provvedere anche alla manutenzione dell’area circostante. Tale progetto dovrebbe favorire, quindi, uno scenario di maggior decoro per i parchi ed, inoltre, creare posti di lavoro come antidoto alla crisi attuale. Per quanto riguarda la procedura sono previsti 3 passi:

  • Richiesta presso il Comune di 3 licenze per la somministrazione di cibi e bevande.
  • Stipula di un rapporto di sponsorizzazione con società concessionaria di alimenti che fornirà anche le strutture da adibire a chiosco.
  • Dopo l’allestimento, i chioschi verranno conferiti per mezzo di bando d’assegnazione dell’attività commerciale di somministrazione.

I vincitori, una volta che i chioschi saranno assegnati, dovranno garantire la manutenzione ordinaria. L’iniziativa, dal forte potenziale, è stata fortemente presa in considerazione anche a Roma dove il bando vede coinvolte ben 67 aree verdi, comprese anche le ville storiche della città. Anche Rovigo segue l’esempio, lo stesso vale per la città di Milano, ma anche Pescara ed Anzio. Staremo a vedere nei prossimi mesi quante città si aggiungeranno alla lista e se i risultati confermeranno la bontà degli  intenti, anche se, viste le buone premesse ed il numero di richieste attuali, un tornaconto negativo è alquanto improbabile.

Foto: Vivai Toppan

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